Il sottile piacere e la malinconia della condivisione

Ci sono giornate in cui succedono cose inusuali. Possono essere eventi improvvisi e indipendenti dalla nostra volontà,  oppure preparati a lungo. Una mostra personale appartiene a quest’ultimo tipo di situazione, eppure, come in tutte le cose umane, non esiste alcunché che si possa pianificare al centro per cento. Le emozioni, soprattutto, prendono un corso imprevedibile e sono dettate da migliaia di variabili di cui non siamo nemmeno interamente consapevoli. Dipendono anzitutto dal nostro stato d’animo di quel momento, dalla presenza intorno a noi di certe persone piuttosto che di altre. Anche le vibrazioni che scorrono tra chi è presente di volta in volta ci influenzano, nel bene e nel male.
Avevo già parlato di “INTIMOGRAFIE e altre scritture” su questo blog a settembre, ma ieri ho avuto la possibilità di rivedere il video della performance che ha aperto la personale, realizzato da Nicola Claudio Palermo, e mi sono resa conto che tutte le sensazioni che avevo provato allora mi sono ripiombate addosso, nitide e nuove come se le stessi sperimentando nel preciso momento della visione: il batticuore di quando si è al centro dell’attenzione; la soddisfazione di aver vinto l’istintivo, infantile, desiderio di tenere qualcosa che ci piace tutto per noi; la struggente malinconia ma anche il sottile piacere di condividere, tagliandolo, qualcosa di mio e di prezioso che tenevo riservato per le grandi occasioni, E quella era, per me, una grande occasione. Avevo la vicinanza di persone amiche, fratelli e sorelle d’arte che ho scelto e che mi hanno scelta per fare un pezzo di strada insieme. Avevo, in quel momento, la certezza di essere amata e accettata per ciò che davvero sono.

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Pecco in parole, opere (e omissioni). Tratto sul serio: arte e scrittura
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